L’idea di questo progetto è che donne in età pensionabile si possano prendere cura ogni giorno nell’arco di quattro ore di due bambini sistemati in un istituto. In questo modo ogni bambino riceve una cura personale, crea un legame con la donna, che si si occupa del bambino e sa che questa attenzione ed amore è indirizzato solo e proprio a lui. Questa cura personale aiuta per lo sviluppo emotivo del bambino, stimola lo sviluppo motorio, sviluppa anche la motricità fine e il linguaggio. Il contatto personale – emotivo, che si stabilisce tramite tutti e due, porterà al bambino privo di cure genitoriali, la sicurezza, la certezza e più morale, del quale ha bisogno, si sentirà importante per qualcuno. Questa emozione positiva si riflette anche nella salute fisica e l’appetito. Tramite questa cura personale il bambino supera , il sentimento dello stato di abbandono ed sente che c’è qualcuno chi si occupa solo di lui e nessun altro. Uno degli scopi più importanti di questo progetto è che il bambino riuscirà a superare il deficit emotivo e la mancanza di socializzazione. Da piccolo ogni bambino ha bisogno di contatto fisico ed emozionale con la sua mamma, il bambino sente una grande necessità di comunicazione. Questa necessità si vede dal fatto che il bebè dalla sua nascita può distinguere un oggetto da una distanza di 25 centimetri – la distanza tra gli occhi del bambino e la faccia della madre. Questo indica che la necessità di comunicazione, il contatto e il legame emozionale sono le cose più importanti alla sua vita. Un bambino che è cresciuto in famiglia, quando cresce fa tante domande e cerca le loro risposte e mamma e papà aiutano a trovarle. La sera prima di andare al letto il bambino vuole una favola, per poter dormine calmo e di avere bei sogni. L’amore e la comunicazione mancano ad ogni bambino privo di cure genitoriali, questa mancanza molto spesso porta processi sfavorevoli per la psicologia dei bimbi: deprivazione, autismo, ritardo intellettuale. Quando una donna si occupa di più bambini, lei non è in grado di dare l’attenzione necessaria ad ognuno di loro, di parlare personalmente con ogni bambino, di accarezzarlo, di rispondere alle sue domande. I suoi obblighi sono concentrati alle necessità biologiche dei bambini: di nutrire i bimbi, di lavarli, di vestirli e di fare le diverse procedure mediche delle quali hanno bisogno. In tutti i casi i bambini stanno da soli nei letti, non ricevono attenzione personale, nello stesso momento i contatti con gli altri bambini sono da distanza. Non c’è nessuno che può raccontare loro una favola, può andare a fare una passeggiata solo con questo bimbo, può raccontargli cosa succede nel mondo intorno a lui, può insegnargli come può comprarsi da solo una caramella ecc. Lo scopo di questo progetto è di fare tutto il possibile per recuperare proprio questa parte dei emozioni che mancano. Gli istituti sono pieni di bambini, non ci sono abbastanza persone che vi lavorino e questo è uno dei modi con il quale si può raggiungere questo scopo. 
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  • Bulgaria

Attraverso un progetto specifico, grazie ad un accordo con il Centro per le Adozioni di Kiev e l’Università Umanistica di Kharkiv Accademia Nazionale Ucraina abbiamo dato la possibilità ad 11 studenti orfani indigenti di completare gli studi universitari.
  • Ucraina

La collaborazione con S.O.S. Bambino International Adoption ONLUS e Senza Frontiere ONLUS nella cooperazione ad Haiti si è concretizzata anche nello sviluppo di questo progetto. Il progetto Mobile Education Project, attraverso una costante presenza dei volontari nei quartieri individuati, è nato principalmente per coinvolgere le donne ed i bambini che vivono nella zona est di Port au Prince, quella più degradata, in un programma che prevede il monitoraggio della situazione sanitaria nelle tendopoli e la diffusione di buone pratiche di prevenzione ed igiene rivolte particolarmente alla profilassi anticolerica.
  • Haiti

Emergenza Haiti

Grazie alla vostra generosità sono state concluse diverse iniziative sia nell’immediato che nei giorni successivi al passaggio dell’uragano Matthew.

Ci siamo coordinati con altri due enti S.O.S. Bambino e Nova e grazie all’unità di intenti siamo riusciti a raccogliere quanto necessario per le seguenti operazioni:

v  Invio di 500 vaccini.

Abbiamo inviato 500 vaccini anticolera la cui prima spedizione è stata fatta il 22 ottobre 2016. A questa sono seguite le dosi per gli altri due richiami. Complessivamente per questa operazione sono stati impiegati 19.731,86 € comprensivi di farmaci e trasporti.

Tutt’oggi stiamo ancora cercando i fondi per continuare a spedire più vaccini possibili e far si che ancora molti altri bambini possano beneficiare e migliorare la loro salute grazie alla continua collaborazione delle persone che credono che la vita è la cosa più importante.

Ricostruzione tetto Crèche di Les Cayes “Petites Anges de Chantal”

Sono stati inviati 10.000 $ per finanziare la ricostruzione del tetto danneggiato dall’uragano Matthew . Il contributo è stato inviato in due trances rispettivamente l’11 novembre 2016 ed il 19 dicembre 2016.

  Acquisto generatore elettrico Crèche di Les Cayes “Petites Anges de Chantal”

Successivamente al passaggio dell’uragano Matthew la créche ha subito un furto ed è quindi rimasta senza energia elettrica.

Sono stati inviati 3000 $ per l’acquisto di un generatore

 

 

 Acquisto regali bambini delle Créeches

Sono stai inviati 6.350 $ consegnati a IBESR per l’acquisto di giocattoli e vestiti per confezionare i regali di Natale per i bambini delle crèches.

Haiti permane un paese in difficoltà ed è necessario tenere attivo il monitoraggio in maniera costante. Le azioni messe in atto durante questa ultima emergenza sono state possibili grazie al contributo economico e professionale di tutti coloro i quali hanno voluto dare il proprio apporto.

Pertanto continuare a offrire un supporto a queste persone resta indispensabile sopprattutto per la crescita dei bambini che viene compromessa da forze che vanno oltre la loro immaginazione e comprensione. Quindi è importante che le crèches in quanto istituti per la formazione e la crescita di un singolo individuo siano ben fornite e abbiano a disposizione mense e attrezzature adatte per rendere la vita di questi bambini migliore il più possible.

Siamo certi di aver portato un momento di benessere, di prevenzione e cura alle fasce più deboli della società haitiana.

Un grazie sentito a tutti voi che ci avete aiutati a raggiungere questi risultati, soprattutto da parte dei bambini.

In collaborazione con L’Associazione A.I.A.U. ONLUS il progetto ha l’obiettivo di evitare il rischio di abbandono per 30 bambini appartenenti a 15 famiglie vulnerabili ed in stato di povertà dei comuni Ulmu e Varatic. Ad ogni famiglia verranno consegnati animali da pascolo e foraggio, al fine di iniziare un’attività che produca reddito. Un tecnico ed un veterinario seguiranno le famiglie nella gestione ed alimentazione degli animali accertandone anche lo stato di salute. In questo modo le famiglie avranno un reddito dai prodotti provenienti dall’allevamento.
  • Moldavia

La cucina in uso nell’Istituto che ospitava circa 100 bambini abbandonati, non era più funzionale mettendo a rischio la sopravvivenza dei bambini. Siamo riusciti a ristrutturare la cucina ed il refettorio per dare a questi bambini almeno un ambiente sano e sicuro in cui poter svolgere le attività necessarie.
  • Ucraina

CONTESTO

La Repubblica di Haiti con i suoi circa 9 milioni di abitanti è il Paese più povero delle Americhe. Il 12 gennaio 2010 un violento terremoto di magnitudo 7,3 Mw ha colpito l’entroterra di Haiti in prossimità della capitale Port-au-Prince. Il bilancio delle vittime e dei danni materiali è apparso immediatamente drammatico. Più in generale per i sopravvissuti, la priorità in termini di salute pubblica è rappresentata dall’accesso all’acqua potabile e alle cure.In questa situazione difficile alla fine dello scorso anno si sono riscontrati i primi casi di colera ritornato sull’isola centroamericana dopo quasi cento anni, epidemia provocata principalmente dalla cattiva qualità dell’acqua potabile. Il bilancio delle vittime di colera è di circa 3.500 persone, secondo le stime rese note dal Ministero della Salute haitiano.
  • Haiti
PROGRAMMA
Il progetto “Bambini di Simon Pelé”, che si sta realizzando nel quartiere omonimo della città di Port-au-Prince, è nato nell’ambito del progetto “Haiti: mattoni di speranza”. Nell’ambito della collaborazione con la missione delle Suore Salesiane di Don Bosco Figlie di Maria Ausiliatrice siamo infatti venuti a conoscenza della situazione di un gruppo di minori di età in stato di abbandono. I bambini, la cui età varia dai 5 ai 16 anni, in seguito al terremoto avevano perso la propria famiglia e la propria casa, trovando rifugio presso la tendopoli, dove però non erano garantite loro condizioni di vita adeguate. La nostra Associazione in collaborazione con S.O.S. Bambino International Adoption Onlus e Senza Frontiere Onlus si è impegnata nell’individuazione e nella messa in sicurezza di una struttura dove poter ospitare i bambini. Oltre all’organizzazione interventi di sostegno alimentare e sanitario, si è inoltre ritenuto opportuno attivare dei corsi di formazione per volontari che potessero aiutare nella gestione dei bambini all’interno della casa. Allo stesso modo si è riusciti a inserire una cuoca e un maestro che li segua per il doposcuola. Grazie alla collaborazione della Missione della Suore Salesiane di Don Bosco Figlie di Maria Ausiliatrice, partner locale per il progetto “Haiti: Mattoni di Speranza”, si è provveduto a strutturare un percorso educativo personalizzato per i minori, inserendoli nei corsi proposti dalla scuola della missione e garantendo in questo modo il loro diritto all’educazione.
  • Haiti
OBIETTIVI DEL PROGETTO
 

Creazione di una struttura atta all’accoglienza di almeno 20 minori in stato di abbandono Elaborazione di un percorso di studio individuale per ogni minore

Monitoraggio costante delle condizioni di salute e nutrizionali dei minori accolti
Inserimento dei minori nella vita sociale e lavorativa 

 

RISULTATI ATTESI

Diminuzione dell’abbandono scolastico
Diminuzione delle malattie endemiche 
Rinforzo dell’intervento educativo per i bambini accolti e quelli che in futuro potranno essere accolti

ATTIVITA’ REALIZZATE
 

Individuazione di una struttura adatta ad ospitare i minori e messa in sicurezza degli impianti Strutturazione di programmi educativi personalizzati
Attivazione di corsi di formazione per volontari 
Sostegno alimentare e sanitario 
Organizzazione di attività ludico-ricreative ed educative per favorire la resilienza dei minori Costruzione di legami con le famiglie – quando possibile – con i partner locali e con le autorità per l’attuazione di buone prassi atte a garantire al progetto continuità ed autonomia 

RISULTATI OTTENUTI

Sistemazione dei bambini in una struttura più adeguata alla loro crescita 
Garanzia del diritto all’alimentazione, alla cura e all’educazione per gli 11 bambini 
Miglioramento delle condizioni di vita, nutrizione e salute dei bambini 

  • Haiti

SISTEMA DI MONITORAGGIO

Al fine del monitoraggio del progetto, si è ritenuto opportuno strutturare un piano di controllo che preveda le seguenti misure: 
creazione di un gruppo di regia fra i vari partner 
periodici momenti di confronto con i partner 
somministrazione di questionari compilazione di quaderni della salute 
raccolta dati sanitari 
raccolta dati incidenze malattie missioni di monitoraggio in loco per raccolta materiale e documentazione fotografica 

Costo complessivo del progetto: 45.000,00 €
  • Haiti
CONTESTO La Repubblica di Haiti con i suoi circa 9 milioni di abitanti è il Paese più povero delle Americhe. Il 12 gennaio 2010 un violento terremoto di magnitudo 7,3 Mw ha colpito l’entroterra di Haiti in prossimità della capitale Port-au-Prince. Il bilancio delle vittime e dei danni materiali è apparso immediatamente drammatico. Più in generale per i sopravvissuti, la priorità in termini di salute pubblica è rappresentata dall’accesso all’acqua potabile e alle cure.In questa situazione difficile alla fine dello scorso anno si sono riscontrati i primi casi di colera ritornato sull’isola centroamericana dopo quasi cento anni, epidemia provocata principalmente dalla cattiva qualità dell’acqua potabile. Il bilancio delle vittime di colera è di circa 3.500 persone, secondo le stime rese note dal Ministero della Salute haitiano.PROGRAMMAIl progetto “Bambini di Simon Pelé”, che si sta realizzando nel quartiere omonimo della città di Port-au-Prince, è nato nell’ambito del progetto “Haiti: mattoni di speranza”. Nell’ambito della collaborazione con la missione delle Suore Salesiane di Don Bosco Figlie di Maria Ausiliatrice siamo infatti venuti a conoscenza della situazione di un gruppo di minori di età in stato di abbandono. I bambini, la cui età varia dai 5 ai 16 anni, in seguito al terremoto avevano perso la propria famiglia e la propria casa, trovando rifugio presso la tendopoli, dove però non erano garantite loro condizioni di vita adeguate.La nostra Associazione in collaborazione con S.O.S. Bambino International Adoption Onlus e Senza Frontiere Onlus si è impegnata nell’individuazione e nella messa in sicurezza di una struttura dove poter ospitare i bambini. Oltre all’organizzazione interventi di sostegno alimentare e sanitario, si è inoltre ritenuto opportuno attivare dei corsi di formazione per volontari che potessero aiutare nella gestione dei bambini all’interno della casa. Allo stesso modo si è riusciti a inserire una cuoca e un maestro che li segua per il doposcuola.Grazie alla collaborazione della Missione della Suore Salesiane di Don Bosco Figlie di Maria Ausiliatrice, partner locale per il progetto “Haiti: Mattoni di Speranza”, si è provveduto a strutturare un percorso educativo personalizzato per i minori, inserendoli nei corsi proposti dalla scuola della missione e garantendo in questo modo il loro diritto all’educazione. OBIETTIVI DEL PROGETTO Creazione di una struttura atta all’accoglienza di almeno 20 minori in stato di abbandonoElaborazione di un percorso di studio individuale per ogni minoreMonitoraggio costante delle condizioni di salute e nutrizionali dei minori accoltiInserimento dei minori nella vita sociale e lavorativa RISULTATI ATTESI Diminuzione dell’abbandono scolasticoDiminuzione delle malattie endemicheRinforzo dell’intervento educativo per i bambini accolti e quelli che in futuro potranno essere accolti ATTIVITÀ REALIZZATE Individuazione di una struttura adatta ad ospitare i minori e messa in sicurezza degli impianti Strutturazione di programmi educativi personalizzati Attivazione di corsi di formazione per volontari Sostegno alimentare e sanitario Organizzazione di attività ludico-ricreative ed educative per favorire la resilienza dei minori Costruzione di legami con le famiglie – quando possibile – con i partner locali e con le autorità per l’attuazione di buone prassi atte a garantire al progetto continuità ed autonomia RISULTATI OTTENUTI Sistemazione dei bambini in una struttura più adeguata alla loro crescita Garanzia del diritto all’alimentazione, alla cura e all’educazione per gli 11 bambini Miglioramento delle condizioni di vita, nutrizione e salute dei bambini SISTEMA DI MONITORAGGIO Al fine del monitoraggio del progetto, si è ritenuto opportuno strutturare un piano di controllo che preveda le seguenti misure: creazione di un gruppo di regia fra i vari partner periodici momenti di confronto con i partner somministrazione di questionari compilazione di quaderni della salute raccolta dati sanitari raccolta dati incidenze malattie missioni di monitoraggio in loco per raccolta materiale e documentazione fotografica Costo complessivo del progetto: 45.000,00 €
  • Haiti

Nel 2009 abbiamo ripetuto l’esperienza dell’anno precedente con una scuola di Phnom Penh. Grazie all’acquisto di divise e materiale scolastico, 70 bambini poveri di un quartiere della città hanno avuto la possibilità di frequentare regolarmente la scuola.
  • Cambogia